Un nuovo studio pubblicato su BMC Health Services Research da Giuliana Bontà (nella foto), Maria Grazia Cagetti e Guglielmo Campus, professori rispettivamente presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatrichedella statale di Milano e dell’Università di Berna, ha dimostrato come l’efficacia dei protocolli usati dagli igienisti dentali presso gli studi odontoiatrici sia efficace nel calmierare la diffusione del nuovo coronavirus, sia per i pazienti che per il personale di studio.
Lo studio, condotto tramite un sondaggio online tra gli igienisti dentali italiani, aveva come obiettivo di valutare l’efficacia delle misure protettive adottate, la consapevolezza e la percezione del rischio riguardo il nuovo virus Covid-19. I
l questionario, costruito ad hoc, è stato poi suddiviso in quattro categorie principali: dati personali, misure preventive e di protezione adottate (prima dell’arrivo in studio del paziente; in sala d’attesa; durante la seduta operativa) oltre ai DPI, la consapevolezza e la percezione del rischio. Il sondaggio è stato inviato, nel maggio 2020, tramite e-mail a 6974 igienisti dentali italiani iscritti agli Ordini della Federazione Nazionale Ordini. Hanno risposto 2798 soggetti, 2308 (80,45%) donne e 561 (19,55%) uomini. In totale solo lo 0,25% del campione è risultato positivo al virus. Senso di stanchezza (8,19%), mal di testa (7,81%) e mal di gola (7,32%) sono stati i sintomi più comuni. Complessivamente, il 90,55% del campione ha utilizzato occhiali protettivi o visiera, guanti monouso (90,10%) e mascherina chirurgica (82,80%).
Tra le misure adottate prima dell’arrivo del paziente, le più segnalate sono state: il triage telefonico (64,60%) seguito da appuntamenti distanziati per non saturare le sale d’attesa (58,80%).
Nelle sale di attesa, inoltre, sono state adottate ventilazioni frequenti delle stanze (77.43%) e disinfezione delle maniglie più volte al giorno (66,92%). E’ risultata, inoltre, prassi consolidata il lavaggio delle mani prima e dopo ogni seduta al paziente (87,37%), la rimozione di tutti i dispositivi di protezione monouso e la disinfezione degli ambienti dopo ogni prestazione (74,13%).
La clorexidina gluconato è stato il composto attivo più utilizzato come collutorio preoperatorio somministrato ai pazienti (69,18%), mentre la disinfezione delle superfici è stata eseguita preferenzialmente utilizzando i normali disinfettanti in commercio (61,88%).
Per quanto riguarda la consapevolezza e la fiducia negli strumenti e nei protocolli adottati per evitare l’infezione, si è evidenziata una differenza statisticamente significativa nel sottogruppo degli igienisti dentali con un’esperienza lavorativa di almeno 3 anni e che hanno lavorato in aree ad alta prevalenza di infezione. I risultati di questa indagine mostrano che gli igienisti dentali italiani hanno modificato le proprie abitudini lavorative in funzione del rischio professionale connesso alla pandemia e sono sembrati adeguatamente preparati per affrontare il rischio di un’infezione da SARS-CoV-2, così come le misure adottate sono risultate efficaci a prevenire il contagio.
Fonte: http://www.odontoiatria33.it/approfondimenti/20102/igienisti-dentali-da-professione-piu-a-rischio-covid-a-quella-con-meno-contagi.html?fbclid=IwAR2S09MR26A0qnNZ6Ggxtshhue5QaRa7-qYDkDEvGcib5qws8J3QSRS-4OA